L'Esarca Apostolico e la Curia dell'Esarcato hanno partecipato alla celebrazione del 30° anniversario della Festa dell'Indipendenza dell'Ucraina

Il 24 agosto, l'Esarca Apostolico S.E.R. Dionisio Lachovicz e i sacerdoti della Curia dell'Esarcato, il Rev. P. Teodosio R. Hren OSBM e il Cancelliere Rev. Don Petro Goliney, hanno partecipato alle celebrazioni dedicate al 30° anniversario della Festa dell'Indipendenza dell'Ucraina, che si sono svolte nella Basilica Minore di Santa Sofia a Roma.

2

Le celebrazioni hanno avuto inizio con la Divina Liturgia, presieduta da S.E.R. Mons. Josyf (Milan), Vescovo Ausiliare dell'Arcidiocesi di Kyiv; concelebravano S.E.R. Mons. Dionisio, i rappresentanti della Curia dell'Esarcato ed altri sacerdoti di Roma. Alla Liturgia erano presenti anche il Consigliere dell'Ambasciata dell'Ucraina presso la Repubblica Italiana, Sig. Andriy Hrushko, l’Incaricato d'Affari dell'Ucraina presso la Santa Sede, Sig. Serhiy Kozachevskyу, il Direttore dell'Ufficio Migrantes della Diocesi di Roma, Mons. Pierpaolo Felicollo, le Suore Ancelle della Beata Vergine Maria Immacolata, le Suore dell'Ordine di San Basilio Magno e tanti fedeli.

3

S.E.R. Josyf, commentando un brano del Vangelo di san Matteo in cui i sommi sacerdoti e gli anziani del popolo chiedono a Gesù con quale autorità egli fa cose così grandi tra la gente, ha commentato il significato del potere inteso come istituzione e come servizio. Il vescovo ha osservato che nella società odierna la nozione di potere è spesso fraintesa ed ha continuato dicendo che la nostra società ha bisogno di ripensare alla concezione del potere come servizio, con particolare riferimento al contesto della celebrazione odierna.

5

Dopo la Divina Liturgia, l'Esarca Apostolico Vescovo Dionisio ha salutato i fedeli e gli ospiti presenti alla festa.Egli ha ringraziato il Vescovo Josyf per aver presieduto la celebrazione festiva e per le profonde parole pronunciate nell'omelia. L'Esarca Apostolico ha sottolineato che il ripristino dell'Indipendenza dell'Ucraina è per lui un evento speciale anche perché dopo la proclamazione dell'indipendenza egli è venuto per la prima volta in Ucraina. Egli ha servito il suo popolo prima in Ucraina e poi qui in Italia, dedicando ad esse la sua vita: "Quando in Ucraina è stata dichiarata l'indipendenza, i miei superiori mi hanno chiamato dal Brasile in Ucraina. Io sono legato all'Ucraina da 30 anni, indipendentemente dal fatto che sono cittadino brasiliano, perché i miei nonni sono nati in questo paese. Io sono anche cittadino italiano, ma il sangue che scorre nelle mie vene è ucraino. Sostengo l'Ucraina, prego per l'Ucraina e per la pace in Ucraina".

7

Pertanto, il rettore della Basilica di Santa Sofia, il  Rev. Don Marco Semehen, ha ringraziato i vescovi per le parole profonde, tutti i sacerdoti e i fedeli per la preghiera comune. Successivamente i partecipanti alla festa hanno deposto fiori al monumento del Santo Principe Volodymyr il Grande e al monumento del poeta ucraino Taras Shevchenko nel cortile della Basilica ed hanno cantato l'inno nazionale dell'Ucraina.

9

8

10

Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico