Ieri, il 2 marzo, Cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha lamentato “l’invasione ingiustificata” al termine di una preghiera per la pace in Ucraina nella cattedrale dei Santi Sergio e Bacco dell'Esarcato Apostolico in Italia, e sottolineato che di fronte a “tanta vergogna per l’umanità” l’unica arma che possiedono i cristiani è la preghiera.
Il Cardinale Sandri ha sottolineato di aver “raccolto ieri al telefono le lacrime di Sua Beatitudine Arcivescovo Maggiore Sviatoslav Shevchuk”, e di tanti ucraini in questo momento, “che fuggono, soffrendo da bombardamenti, soffrendo le separazioni da fuga e raccogliendo al cuore dolore immenso, invincibile delle madri, di padri, dei soldati, dei bambini che fuggono.
Di fronte a questa guerra, ha continuato il Cardinale, “non abbiamo parole, non abbiamo missili, non abbiamo fucili, non abbiamo carri armati, non abbiamo la forza della violenza che vuole imporsi ad ogni prezzo”. Piuttosto, ha aggiunto, “abbiamo la forza dell’umiltà di quelli che ricevono lo spregio del mondo e dei potenti della terra”.
Il Cardinale Sandri ha affermato: “L'unica nostra arma di fronte a tanta vergogna per umanità e a tanta sofferenza è questa che abbiamo fatto oggi, di pregare. E voglio dire a tutti con tutto il cuore che veramente la Madonna interceda per portare la pace e porre fine a questo sopruso e questa invincibile sofferenza per il popolo Ucraino”.
Il pensiero del cardinale è anche andato a “a molti di voi che dovranno ricevere parenti, amici che fuggono da questa insensata, impensata, inimmaginabile, inconcepibile guerra”. Ma anche “a voi che avete anche parenti la che non hanno potuto fuggire, e quindi voglio dirvi, tutti noi, la nostra Congregazione, ma tutti noi, la Chiesa cattolica soffre con voi e vi apre le braccia umili dell’affetto fraterno e della condivisione del vostro dolore e della vostra preghiera”.
“Siate forti perché Dio, il Signore Gesù crocifisso, e la sua Madre Santissima sono con noi e con voi”, ha concluso il Cardinale Sandri.
Segretariato dell’Arcivescovo Maggiore (Roma)