Una preghiera per la pace si è svolta nella cattedrale dell'Esarcato Apostolico nel giorno dell'indipendenza dell’Ucraina

Il 24 agosto, nel 31° anniversario dell'Indipendenza dell'Ucraina, si sono svolte preghiere per la pace nella Cattedrale dell'Esarcato Apostolico a Roma, presiedute da Sua Ecc. il Vescovo Dionisio Lachovicz. Vi hanno preso parte i sacerdoti della Curia dell'Esarcato: il Protosincello Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, il Cancelliere e parroco della parrocchia presso la Cattedrale, il Rev. Don Petro Goliney, il Vicario Giudiziario Rev. Don Anibal Soutus, il Protoarchimandrita dell'Ordine di San Basilio Magno Rev. P. Robert Lyseiko, OSBM, rappresentanti delle comunità monastiche di Roma ed anche L'Ambasciatore dell'Ucraina presso la Repubblica Italiana, Sig. Yaroslav Melnyk, l'Ambasciatore dell'Ucraina presso la Santa Sede, Sig. Andriy Yurash, nonché i rappresentanti del corpo diplomatico di vari paesi che sostengono attivamente l'Ucraina nella lotta per la libertà, - Lettonia, Lussemburgo, Slovacchia, Irlanda, Repubblica Ceca, Stati Uniti, Estonia, San Marino, Svezia, Malta, Slovenia, Gran Bretagna, Polonia, Spagna, Lituania, Belgio, Romania e Slovacchia.

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“Vi siamo molto grati per la vostra presenza e partecipazione a questa preghiera. Oggi, festeggiando il 31° anniversario della libertà dell’Ucraina, la vostra vicinanza, la solidarietà personale e il sostegno dei paesi che rappresentate sono di grande consolazione, soprattutto in questo crudele periodo di guerra che dura in Ucraina già dal 2014 e che si è intensificata ed è diventata non nascosta dal 24 febbraio 2022”.

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Con queste parole, il Protosincello dell'Esarcato Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, ha salutato gli ambasciatori. Ha osservato che ”con questa preghiera vogliamo ringraziare tutti i soldati ucraini, uomini e donne, che in modo coraggioso ed eroico difendono il proprio paese, la famiglia e il popolo dall'ingiustizia, dalla violenza e dall’omicidio”. Pertanto, tale preghiera al Signore è per chiedere il dono della pace per il popolo ucraino sofferente, ma ”non per la pace a qualsiasi costo, ma per una pace giusta che non nasconde il vero aggressore, ma lo chiama per nome”. Il Padre Protosincello ha anche esortato gli ambasciatori a continuare a contribuire al raggiungimento di tale pace.

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Dopo le parole di ringraziamento ai presenti, è iniziata la Preghiera per la Pace alla Madre di Dio, Regina dell'Ucraina, che è stata officiata dal parroco della parrocchia personale della Madre di Dio di Zhyrovyci e dei santi martiri Sergio e Bacco, don Petro Goliney.

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Il Vescovo Dionisio si è rivolto al pubblico con parole di gratitudine per la loro partecipazione, esprimendo un ringraziamento speciale agli ambasciatori e ai loro Paesi per i gesti di solidarietà a sostegno dell'Ucraina. Allo stesso tempo, un momento importante dell'evento è stato un colloquio personale con gli ambasciatori e uno scambio di opinioni per un'ulteriore cooperazione.

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La preghiera è proseguita con la Divina Liturgia, presieduta dall'Esarca Apostolico e concelebrata dai sacerdoti presenti. ”Il ricordo della dichiarazione di indipendenza dell'Ucraina è un giorno per sperimentare il valore del dono della libertà e dell'unità del nostro Stato. Questo anniversario della celebrazione dell'indipendenza è molto doloroso e cosparso di sangue. Viviamo in un'epoca in cui è evidente il prezzo della libertà. Ragazzi e ragazze muoiono ogni giorno, difendendo i diritti del loro popolo, così come le libertà dell'Europa e del mondo intero” ha detto il Vescovo nel suo sermone durante la Liturgia. Ha ricordato inoltre che nessuno ha il diritto di invadere la libertà di un altro e quando ciò accade, esiste un diritto e un dovere morale di difendersi per proteggere la libertà e riportare la pace, che, secondo l'Esarca, è impossibile senza giustizia.

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”Quando qualcuno attacca un altro, ci sarà vera pace solo quando l'attaccante fermerà il suo crimine. Non c'è pace senza giustizia! In questa Divina Liturgia, poniamo sull'altare tutti coloro che sono morti in questa guerra, tutti i soldati che stanno ancora al fronte, feriti e moralmente spezzati, tutte le vedove e gli orfani, che il Signore abbia pietà e li salvi”, ha concluso il Vescovo Dionisio.

Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico