Domenica 9 aprile i fedeli dell'Esarcato Apostolico in Italia, insieme alla maggioranza dei cristiani del mondo, hanno celebrato la Risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.
In occasione della Pasqua, nella Cattedrale della Madonna di Zhyrovyci e Santi martiri Sergio e Bacco sono state celebrate tre Divine Liturgie.
La prima Divina Liturgia, a mezzanotte, è stata celebrata dal Rev. Don Lyubomyr Kostyuk, vice-parroco, che nella sua omelia si è soffermato sulle parole dell'evangelista Giovanni: ”Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro, e vide le fasce per terra e il sudario, che era stato sul capo di Gesù, non per terra con le fasce, ma piegato in un luogo a parte. Allora entrò anche l’altro discepolo che era giunto per primo al sepolcro, e vide, e credette” (Giovanni 20, 6-7).
Il celebrante ha osservato: ”Questo breve versetto sul sudario piegato ci presenta una grande rivelazione che il nostro Salvatore ci ha lasciato. Perché il fazzoletto piegato, in quei tempi, era un oggetto di comunicazione tra padrone e servo. Se veniva gettato sulla tavola, significava per il servo che la cena era terminata e si poteva portare via tutto; il padrone non sarebbe più tornato. Quando invece il fazzoletto era arrotolato, piegato, significava che la cena non era ancora finita; il padrone sarebbe tornato ancora, per concludere finalmente questa cena”.
La seconda Divina Liturgia, preceduta dalle Lodi pasquali, è stata presieduta da Sua Ecc. il Vescovo Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico, e concelebrata dal Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, Protosincello dell'Esarcato, e dal Rev. Don Petro Goliney, Cancelliere e Parroco della Cattedrale.
Il Vescovo, basandosi sulle parole dell'evangelista Giovanni, ha osservato: ”L'amore di Dio può essere condannato a morte, incoronato di spine, messo su una croce pesante, inchiodato alla croce e trafitto in modo che l'ultima goccia di sangue e acqua sgorghino, seppellito e chiuso con una grossa pietra. Tuttavia, la legge dell'amore è l'eternità. L'amore risorgerà sempre, rimane per sempre, perché può dare la vita!”
La terza Divina Liturgia è stata celebrata da Rev. P. Andrii Poltoratskyi, che su invito del parroco, ha vissuto momenti di gioia con i parrocchiani della Cattedrale.
Nella sua omelia, P. Andriy ha sottolineato: ”Molto spesso nella vita capita che una persona venga in Chiesa solo a Pasqua. E questo in realtà è molto triste, perché il Signore ci dà la vita ogni giorno e lo ringraziamo solo una volta all'anno, ed anche peggio, quando veniamo in Chiesa solo una volta all’anno e ci andiamo automaticamente per fare benedire le ceste con il cibo”.
Dopo ogni Divina Liturgia, sono state benedette le ceste pasquali, secondo la tradizione ucraina!
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico