Il Vescovo Dionisio ha celebrato il rito di Ordinazione Sacerdotale nella Basilica di Santa Sofia

”Un sacerdote non può essere solo un "ministro del culto”, cioè colui che celebra i riti religiosi. I riti sono necessari ma questo non basta per essere un vero sacerdote di Cristo. Gesù non vuole solo un "ministro del culto", ma un sacerdote eucaristico, come colui che serve e dona la vita!”

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Questo ha detto l'Esarca Apostolico S.E. Dionisio Lachovicz durante la Divina Liturgia nella Basilica minore di Santa Sofia a Roma, domenica 11 giugno, durante la quale, con la benedizione del Metropolita di Ivano-Frankivsk S.E. Volodymyr Viytyshyn, ha ordinato sacerdote il Rev. Don Roman Kulyntsak, il quale appartiene al clero dell'arcidiocesi di Ivano-Frankivsk. Don Roman ha conseguito gli studi filosofici e teologici presso il Seminario teologico di Ivano-Frankivsk e li ha proseguiti nella la Facoltà di Lingue Classiche della Pontificia Università Salesiana.

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Durante la Liturgia, insieme al Vescovo Dionisio hanno celebrato: Sua Ecc. Yosyf Milyan, Vescovo ausiliare dell'arcidiocesi di Kyiv, il Rev. Don Marco Semehen, Rettore della basilica, il Rev. Don Petro Goliney, Cancelliere dell'Esarcato e Parroco della Cattedrale, il Rev. P. Luiz Caciano, OSBM, Rettore del Pontificio Collegio di S. Giosafat, il Rev. P. Bernard Pidhirnyi, OSBM, Vicerettore dell'istituto di formazione, il Rev. P. Dionisio Zavedyuk, OSBM, Padre spirituale del collegio, il Rev. P. Maurizio Popadyuk, OSBM, Consigliere del Protoarchimandrita dell'Ordine Basiliano, Mons. Andrii Yevchuk, Segretario della Nunziatura Apostolica nella Repubblica Democratica del Congo, il Rev. Don Vasyl Ilyk, impiegato della sezione latina della Segreteria di Stato del Vaticano.

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In occasione della Festa del Corpus Domini, il Vescovo-Esarca ha invitato i fedeli a riflettere sul nesso tra i due Santi Misteri, l'Eucaristia e il Sacerdozio, sottolineando la dimensione eucaristica dell'ultimo.

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L'Eucaristia è il centro della vita ecclesiale. Tutti i Sacramenti della Chiesa conducono all'Eucaristia come punto di compimento. Battesimo, Cresima e Penitenza conducono all'Eucaristia. Il Sacerdozio è stato creato per l'Eucaristia. Il Matrimonio è l'Eucaristia della vita, la comunione del corpo e dello spirito, da cui nascono i figli, progredendo così l'umanità e la Chiesa. Il Concilio Vaticano II afferma che "l'Eucaristia è il culmine a cui tende l'attività della Chiesa e nello stesso tempo è la sorgente da cui sgorga tutta la sua forza" (LG, 10). Quindi, l'Eucaristia già qui sulla terra è foriera della vita futura e solo attraverso l'Eucaristia possiamo sapere cosa ci accadrà nel mondo futuro; possiamo capire cosa ci accadrà solo alla luce dell’Eucaristia”, ha detto il Vescovo.

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Secondo lui, ogni sacerdote è chiamato ad essere immagine del dono eucaristico come Gesù Cristo: ”Il sacramento dell'Eucaristia continua in ogni Liturgia che i sacerdoti celebrano in tutto il mondo, quando dicono le parole nelle diverse lingue: "Questo è il mio Corpo..., Questo è il mio Sangue..." nel nome di Gesù Cristo… ed ogni sacerdote è chiamato a farlo contemporaneamente a proprio nome. Del resto anche il sacerdote deve essere pronto ad offrirsi nel nome di Gesù Cristo, perché chi ama è pronto a sacrificarsi, anche a dare la propria vita per il bene degli altri. Dopo la consacrazione dei doni, il sacerdote chiede allo Spirito Santo di scendere "su di noi e sui doni consacrati" affinché tutti coloro che si comunicano (il sacerdote e i fedeli) diventino essi stessi Corpo e Sangue di Cristo, diventino Chiesa, Popolo di Dio. Siamo strettamente uniti, assimilati a Cristo, così come il pane che mangiamo diventa il nostro corpo. Prima di celebrare la Divina Liturgia e pronunciare queste parole nel nome di Cristo, il sacerdote deve anzitutto condurre veramente uno stile di vita eucaristico”.

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Il Vescovo ha chiamato il Diacono Roman a tale sacerdozio eucaristico: ”Caro Diacono Roman! Oggi, dopo il Canto dei Cherubini, risuonerà di nuovo la preghiera: "La grazia divina, che sempre guarisce gli infermi e ciò che manca loro, completa, pone riverentemente il Diacono Roman nel presbiterio..." e tu diventerai sacerdote come Gesù Cristo, un sacerdote eucaristico. Diventerai un pastore del Popolo di Dio, pronto ad ogni sacrificio; diventerai profeta, perché ascolterai Dio che parla nel suo nome; diventerai santo, perché darai ”cose ​​sante ai santi”. 

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”Caro Diacono Roman, come Vescovo pregherò per te, ”affinché tu sia degno di stare senza peccato davanti al santo altare di Dio, per predicare il Vangelo del Regno di Dio, per santificare la parola della verità di Dio, per offrire doni spirituali e sacrifici a Dio.

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I sacerdoti e il popolo di Dio ti canteranno "Axios" - Degno! Preghiamo che sii degno per il resto della tua vita!”, ha concluso il Vescovo.

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Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico