Il 30 giugno 2023, festa dei Dodici Apostoli, presso il Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat a Roma, si è celebrato, nella preghiera, l'onomastico dell'Esarca Apostolico, il Vescovo Dionisio Paolo Lachovicz, e il suo 77° compleanno, che ricorre il 2 luglio.
Nella Cappella del Collegio, l'Esarca Apostolico ha presieduto la Divina Liturgia di ringraziamento. Insieme al Vescovo hanno celebrato sacerdoti della curia e circa 30 pastori giunti a Roma da diverse parti d'Italia.
Nell'omelia il Vescovo ha riflettuto sulla vocazione degli apostoli che Cristo chiama, quelli “che Egli stesso ha voluto”, invitandoli nel profondo del loro cuore a seguirlo e a continuare la sua missione sulla terra.
Alla luce di questi testi liturgici, l'Esarca Apostolico ha condiviso i ricordi del suo personale cammino di sequela di Cristo, a partire dai primi segni della sua vocazione fino ad oggi: ”innanzitutto la vocazione non è stata iniziativa mia, ma di Dio. Quando avevo quattro anni, mio nonno Fedko Lakhovicz, cogliendo la prima anguria matura, ne portò metà a mio padre e disse: "Questo è per il mio prete". Ovviamente all'epoca non capivo molto, ma queste parole sono impresse nella mia memoria fino ad oggi”.
Il Vescovo ha parlato dei suoi studi, dei primi passi nella vita consacrata e anche della crisi della vocazione monastica: “Quando ho emesso i voti perpetui, dopo un po' di tempo è arrivata la più grande crisi di vita. Questa crisi durò due anni, fino al completamento degli studi teologici. Al termine del mio soggiorno a Roma, ho chiesto al P. Atanasio Velykyi, OSBM, allora Protoarchimandrita, il permesso di lavorare in Germania. Padre Atanasio me lo ha concesso a condizione che io prendessi con me un confratello. È stato un duro lavoro alla fabbrica Mercedes.
In vacanza, ho portato da leggere il libro "Fai la transizione" del biblista P. Thivollier. E questi sono stati i miei migliori ritiri, che mi hanno portato alla decisione finale di rimanere nell’Ordine Basiliano e servire come sacerdote. È stato un "passaggio" da una crisi a una radicale dedizione al Signore come monaco e sacerdote. Una nuova storia era iniziata. Durante l'imposizione delle mani, ricevendo lo Spirito di Dio, l'unica cosa che chiedevo era che quello Spirito mi guidasse. Come programma di vita volli scegliere il principio evangelico: "Io sono in mezzo a voi come uno che serve" (Lc 22, 27), che è diventato anche il mio motto come Vescovo. Cerco di vivere e pregare così, chiedendo sempre la luce dello Spirito Santo in ogni circostanza”.
Il Vescovo Dionisio ha anche notato che dopo aver detto il "Sì" definitivo al Signore, un discepolo di Cristo non è esente dalle prove, ma deve essere pronto a seguire il Maestro fino alla fine: ”Ovunque ho incontrato prove, ma mai ho risposto "No!" e non mi preoccupavo di dove avrei vissuto, quanto avrebbero pagato! La vita di fede è diversa! A volte hai il cibo migliore, altre volte muori di fame; in un luogo sei accolto come un re, e in un altro ti guardano con occhio storto; alcuni si congratulano con te e quattro volte in altri luoghi sei citato in giudizio. Alcuni ti sorreggono, altri scavano una buca nella quale, alla fine, cadranno loro stessi... Tu ti rialzi e vai avanti... Perciò, chi il Signore chiama a seguirlo deve essere pronto a tutto, fino alla fine della vita”.
”Pertanto, oggi, insieme a voi, ringrazio il Signore per tutto ciò che ho raccontato, e ringrazio tutti voi per il vostro sostegno fraterno” ha detto in conclusione.
Al termine della Liturgia, a nome di tutti i presenti, il Protosincello, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, si è congratulato con l’Esarca:
”Eccelenza, oggi ci siamo riuniti per onorare con la preghiera il suo compleanno e rendere sinceri ringraziamenti a Dio per il dono della sua vita e per più di 50 anni di servizio sacerdotale. Caro Mons. Dionisio Paolo, paragonandoLa al Suo patrono S. Paolo, vediamo che ci sono tre punti in comune tra di voi: l'apostolo era molto zelante riguardo al Regno di Dio, che era nel suo cuore; la seconda caratteristica speciale dell'apostolo è la sua grande intelligenza, che si rifletteva nel genere epistolare; la terza caratteristica è la sua missione.
Durante il suo sermone, ha mostrato quanto la Sua vita fosse simile a quella del grande apostolo. Il destino L'ha portato in più di un paese ed è difficile dire dove era e dove ha prestato servizio. Lei ha anche predicato il Regno dei Cieli per tutta la vita, verso il quale siamo tutti diretti. Ha lavorato tanto per lasciarci molte delle Sue opere teologiche, prediche e riflessioni. Pertanto, Eccellenza, da tutta la famiglia del nostro Esarcato Apostolico, vogliamo congratularci sinceramente con Lei per il Suo onomastico e compleanno. Ci auguriamo che il Signore Dio Le conceda molti altri anni di vita e di servizio, nella salute, nella gioia e nella pienezza della Sua grazia”.
Inoltre, parole di congratulazioni sono state rivolte al Rev. Don Petro Goliney, Cancelliere dell'Esarcato e parroco della Chiesa Cattedrale, in occasione dell'onomastico, nonché al Rev. Don Volodymyr Medvid, Direttore della Caritas, che in questo giorno ha celebrato l'undicesimo anniversario della sua Ordinazione sacerdotale.
Ufficio per le Comunicazioni dell'Esarcato Apostolico