La visita pastorale alla comunità ucraina di Pescara

Domenica 25 giugno, l'Esarca Apostolico Sua Ecc. il Vescovo Dionisio Lachovicz e il Protosincello Rev. P. Teodosio R, Hren, OSBM, hanno effettuato la visita pastorale alla comunità ucraina di Pescara, che è affidata al Rev. P. Dmytro Hutnyk.

Nella chiesa, dove la comunità ucraina si riunisce per la preghiera, il Vescovo-Esarca ha celebrato la Divina Liturgia con P. Teodosio e Don Dmytro, e ha tenuto un’omelia in cui si è soffermato sul significato spirituale della festa di San Giovanni Battista, che la Chiesa celebra il 24 giugno.

Il punto di partenza del Vescovo è stata l'importanza della figura di Giovanni Battista come profeta, come colui che ha preparato la via a Cristo, per il quale la Chiesa lo onora in modo speciale: ”Anche liturgicamente Giovanni è significativo, perché celebriamo solo tre Natali nell'anno liturgico: di Cristo, della Madre di Dio e di San Giovanni Battista. Oltre alla nascita, la Chiesa ha dedicato a San Giovanni Battista molti altri giorni dell'anno liturgico. Onoriamo la sua morte (decapitazione), il ritrovamento delle sue reliquie e inoltre lo ricordiamo negli inni-tropari ogni martedì alla Liturgia”.

Il Vescovo ha sottolineato che Giovanni non è solo un profeta, ma colui che nella sua persona stabilisce ”il confine tra l'Antico e il Nuovo Testamento: è l'ultimo dei profeti dell'Antico Testamento. Tutte le profezie si sono compiute in lui, anche la profezia che Zaccaria divenne muto, perché anche questo mutismo è segno profetico: muto e sordo davanti a Dio, poiché non è in grado di proferire parola, di benedire il popolo; muto perché non credeva”.

Inoltre, ”Giovanni è un uomo di parole forti, schietto, coraggioso, povero. Non ha paura di dire la verità ai nobili e per questo è stato decapitato. Quindi è un martire, un testimone di Cristo”.

Dopo la Liturgia, P. Teodosio ha parlato ai fedeli dell'Esarcato Apostolico, della sua missione di sostegno al popolo ucraino durante la guerra e li ha anche ringraziati per il fatto che la comunità di Pescara è sempre attiva nell'esprimere la sua solidarietà a chi ne ha bisogno. Secondo il Padre Protosincello si tratta di una testimonianza cristiana molto preziosa, che dimostra come i fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina di Pescara e di tutta Italia vivono di fede in Cristo non solo a parole, ma la rafforzano con opere di misericordia, procedendo così verso la santità, sull'esempio dei Santi del popolo ucraino, la cui memoria liturgica è caduta in questa particolare domenica.

Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico