”Caro diacono Bohdan! Oggi diventerai sacerdote come Gesù Cristo, sacerdote eucaristico. Diventerai un pastore del popolo di Dio, pronto ad ogni sacrificio; diventerai profeta, perché ascolterai Dio che parla nel suo nome; diventerai santo, perché darai "cose sante ai santi". Sarai un padre, un medico delle anime e dei corpi!”, così si è espresso domenica 9 luglio l'Esarca Apostolico Sua Ecc. Dionisio Lachovicz durante la Divina Liturgia nella Cattedrale della Madre di Dio di Zhyrovyci e dei santi martiri Sergio e Bacco, durante la quale ha ordinato sacerdote Bohdan Markhevka, laureato al Seminario Teologico dello Spirito Santo di Lviv e dottorando alla Pontificia Università Lateranense.
Con il Vescovo hanno concelebrato il Protosincello Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, e il Direttore dell'Ufficio per la Pastorale Giovanile, Rev. Don Sviatoslav Tytuliak.
Nel suo sermone il Vescovo ha ricordato che Gesù ha affidato la missione di perdonare i peccati e guarire le ferite ai suoi discepoli e ai loro seguaci vescovi e sacerdoti. Questo spinge i moderni discepoli di Cristo a una stretta unione con il loro Maestro: ”Il sacerdote, soprattutto, è invitato ad essere intimamente unito a Gesù, come l'uva con il tralcio. Senza un rapporto personale con Dio, il sacerdote non può agire in suo nome. Davanti a Dio rappresenta i bisogni delle persone, e quindi per le persone, con la sua parola e la sua testimonianza, rappresenta ciò che è di Dio: il Vangelo e la sua santa volontà. Deve essere un profeta: parlare in nome di Dio e compiere le stesse opere che fece Gesù Cristo”.
L'unità con Dio spinge il sacerdote a coltivare altri tipi importanti di unità: con il vescovo, con i confratelli sacerdoti e con i fedeli. ”L'essere vicino a Dio, questa stessa logica dell'amore porta il discepolo di Cristo alla vicinanza con il suo Vescovo. L'obbedienza al Vescovo non è solo un attributo disciplinare, ma la caratteristica più forte dei vincoli che ci uniscono nella comunione. Pertanto, il sacerdote promette obbedienza al vescovo, ponendo la mano sul Vangelo.
Questo lo porta anche alla vicinanza e all'amicizia con altri sacerdoti, a sentirsi parte della fraternità sacerdotale, a camminare insieme con altri sacerdoti! Papa Francesco ci ricorda un proverbio africano: ”Se vuoi andare veloce, vai da solo, e se vuoi andare lontano, vai con gli altri”.
Per questa stessa logica eucaristica dell'amore, il sacerdote diventa un buon pastore che conosce le sue pecore e le pecore conoscono lui. Questo "conoscere" non è superficiale, ma significa essere vicino a ciascuno, volergli bene, guarire le sue ferite, avere "l'odore" delle sue pecore.
Il Vescovo ha augurato al nuovo sacerdote Bohdan queste qualità necessarie per un sacerdote. ”Caro Bohdan, come Vescovo, pregherò per te affinché tu sia degno di stare davanti al santo altare di Dio senza peccato, per predicare il Vangelo del Regno di Dio, per santificare con la parola della verità di Dio, per portare doni spirituali e sacrifici a Dio, tutto nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo, ora e sempre, e nei secoli dei secoli. I concelebranti e il popolo di Dio ti canteranno "Axios" - "Degno!" Preghiamo affinché tu sia degno del sacerdozio per il resto della tua vita!”
Al termine della celebrazione, a nome del clero e dei fedeli dell'Esarcato Apostolico, don Bohdan è stato accolto dal Protosincello, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, con queste parole: ”Durante un recente incontro con i sacerdoti del Distretto pastorale di Venezia, abbiamo pensato a che tipo di pastori ha bisogno la nostra Chiesa in Italia. Ha bisogno, prima di tutto, di sacerdoti spirituali che coltivino un legame profondo con il Signore. Ha bisogno di pastori competenti che approfondiscano ogni volta la conoscenza delle verità di Dio. E ha bisogno di sacerdoti che abbiano a cuore l'amicizia sacerdotale e il sostegno reciproco, sentendosi parte della famiglia sacerdotale dell'Esarcato Apostolico. Le auguriamo sinceramente, don Bohdan, queste qualità e un fruttuoso servizio sacerdotale”.
Allo stesso tempo, P. Teodosio ha ringraziato la madre e la nonna del sacerdote appena ordinato per la buona educazione cristiana del figlio e del nipote.
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico