Il capo dell'UGCC, insieme ai Vescovi del Sinodo, ha presieduto la Divina Liturgia nella Basilica di San Pietro

Il 10 settembre 2023, nella Basilica di San Pietro in Vaticano, è stata celebrata la Divina Liturgia, presieduta da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk insieme ai Vescovi del Sinodo della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina. I Vescovi dell'UGCC di tutto il mondo hanno celebrato il 400° anniversario del martirio del santo martire Giosafat e hanno pregato per una pace giusta in Ucraina. Alla Liturgia ha preso parte il cardinale Leonardo Sandri, già Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali.

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”Stiamo vivendo un momento santo davvero unico, un momento che probabilmente passerà alla storia della nostra Chiesa e della nostra nazione” - ha detto Sua Beatitudine Sviatoslav nell’omelia - Nel mezzo del dolore e dell’oscurità della grande guerra, il Signore ci dona un senso di gioia profonda e di vera luce che non svanisce mai. Oggi, Dio invia a noi, riuniti presso la tomba dell'apostolo Pietro, la sua parola, dicendo: ”Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito”.

Sua Beatitudine Svyatoslav ha ricordato che San Giosafat, di cui i Vescovi del Sinodo dell'UGCC hanno celebrato con questa liturgia il 400° anniversario del martirio, è l'unico santo ucraino le cui reliquie si trovano nella Basilica di San Pietro. Osservando oggi la sua figura, «vediamo che l'amore di Dio nell'uomo crea eroi capaci di amare come Dio ama».

Il capo dell'UGCC ha esortato ad ascoltare san Giosafat, che si rivolge ora agli ucraini che, come Davide, combattono Golia e vinceranno grazie alla potenza di Dio. Parole vitali! ”Siamo in comunione con il successore dell'apostolo Pietro dei nostri giorni, non per motivi politici o diplomatici... Voi ed io siamo figli della Chiesa universale, perché crediamo che sulla roccia dell'apostolo Pietro Cristo ha fondato la sua Chiesa. E questo Pietro continua a vivere, ad agire e a servire attraverso i suoi successori, rivelando il fondamento divino della Chiesa come Corpo di Cristo. Ognuno di loro ha il proprio temperamento, la propria comprensione, il proprio modo di portare avanti il ​​servizio di Pietro. Ma noi siamo membri della Chiesa cattolica, perché crediamo che anche nel mondo odierno l'apostolo Pietro, attraverso i suoi successori, agisce in modo speciale per il bene dell'Ucraina e della nostra Chiesa in nome di Cristo stesso”.

”Oggi Giosafat ci dice: figli dell'Ucraina, non ascoltate mai le voci di coloro che vi dicono di rinunciare a questa unità. Poiché la nostra Chiesa è sopravvissuta in tutte le epoche storiche, ha resistito a coloro che la volevano eliminare, grazie al fatto che era unita alla grande famiglia universale della Chiesa cattolica, così come oggi l’Ucraina non potrà vincere in quella guerra senza aiuto e sostegno internazionale su tutti i fronti. La solidarietà universale dei cristiani cattolici è una condizione necessaria per la stabilità e la sopravvivenza della nostra Chiesa e del nostro popolo, una condizione per la vittoria dell'Ucraina nella battaglia tra il bene e il male che la nostra nazione sta attualmente conducendo”, ha sottolineato l'Arcivescovo Maggiore.

Dopo la Divina Liturgia, il Capo dell'UGCC ha ringraziato Papa Francesco, con il quale i Vescovi del Sinodo il giorno prima avevano avuto un incontro speciale di due ore, durante il quale hanno avuto l'opportunità di raccontargli tutta la verità sulla guerra in Ucraina.

”Nonostante in Ucraina si sia verificata la più grande crisi umanitaria del mondo dopo la Seconda Guerra Mondiale, grazie agli sforzi personali del Santo Padre e di tutta la Chiesa cattolica, Europa, Canada, Stati Uniti, Sud America, Australia, tale crisi non si è trasformata e, probabilmente, non si trasformerà in un disastro umanitario. In Ucraina nessuno è morto di freddo, di fame o per altri motivi umanitari, dove è arrivata la forza dell'amore cattolico e della solidarietà universale, il cui cuore e promotore è e sarà il Santo Padre Francesco”, ha affermato Sua Beatitudine Sviatoslav.

”Diciamo dunque la verità e ringraziamo il Santo Padre e l'intero episcopato cattolico del mondo per il fatto che l'Ucraina oggi non è lasciata sola, per il fatto che possiamo dire qui, dalla tomba di San Pietro, a Roma, all'Ucraina e al mondo: l'Ucraina resiste! L'Ucraina sta combattendo! L'Ucraina prega!”, ha aggiunto Sua Beatitudine Sviatoslav.

Inoltre, il Capo dell'UGCC ha ringraziato l'ex prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali cardinale Leonardo Sandri e il vice segretario del Dicastero p. Flavio Pace per aver pregato e aiutato l'Ucraina, così come i diplomatici e gli ambasciatori presenti alla cerimonia.

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Sua Beatitudine Svyatoslav ha anche ringraziato i membri del Sinodo dei Vescovi dell'UGCC, che "sono stati l'unica voce potente dell'Ucraina" al Sinodo di Roma di quest'anno.

Ma l'Arcivescovo Maggiore si è rivolto in modo particolarmente toccante agli ucraini accorsi così numerosi (più di 2.500) al tempio cristiano più grande del mondo.

”Vi guardo e piango, perché la vostra Ucraina piange per voi! Ma so che Dio ci ama e un giorno torneremo tutti a casa. Con la forza dell'amore per la nostra Patria, per il nostro popolo, vinceremo”, ha detto Sua Beatitudine Sviatoslav. ”Ringrazio tutti coloro che, sia in Italia che in altri paesi europei, aiutano l'Ucraina, l'esercito ucraino. Il fatto che io sia con voi oggi, che sia vivo è un miracolo! Non avremmo dovuto essere a Kyiv l’anno scorso. Ma grazie all'eroismo dei nostri soldati, ragazze e ragazzi, viviamo e non abbiamo il diritto di vivere per noi stessi, per il nostro piacere. Come ha detto Ivan Franko: ”E' ora di vivere per l'Ucraina!". A questo ci chiama la coscienza umana e cristiana”.

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Al termine della Liturgia, a nome del Vescovo Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico per i cattolici ucraini di rito bizantino in Italia, il Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, Protosincello dell'Esarcato, ha ringraziato il Capo della Chiesa per avere presieduto la Divina Liturgia. ”Qui, presso la tomba dell'apostolo Pietro, chiniamo il capo e La ringraziamo perché, in questo tempo di guerra totale, ci da l'esempio del Buon Pastore, come San Giosafat, che è sempre accanto ai suoi fedeli. Un pastore che, nonostante i bombardamenti, è rimasto a Kiev in questo momento difficile per essere vicino al popolo che il Signore Le ha affidato. La ringraziamo per la Sua preghiera e per il sostegno, chiedendo al Signore di concederLe ogni grazia, affinché possa compiere nella giusta pace la missione che Dio Le ha affidato”, ha affermato p. Teodosio al Primo Gerarca della Chiesa.

Fonte: UGCC