La preghiera è per migliaia e migliaia di famiglie costrette in molti casi ad un abbraccio frettoloso per congedarsi da nonni, mariti, giovani figli appena maggiorenni ai quali dire un “addio” colmo di incognite. Chi sale a piedi il colle della Guardia crede nella forza della preghiera; ha fiducia nella protezione della Madre di Dio. In prima fila, seguendo la Croce il Cardinale Zuppi, il Vescovo ortodosso Ambrozie, padre Mykhaylo Boyko della comunità ucraina e Protopresbitero del Distretto Pastorale di Firenze-Bologna dell'Esarcato Apostolico. Dietro di loro tanti altri preti e membri delle parrocchie e delle comunità Migrantes che si sentono profondamente colpiti dal dramma ucraino.
Moldavi, polacchi, romeni sono qui non solo per chiedere che sia scongiurata la stessa sorte per i loro paesi, ma anche perché le loro frontiere con l’Ucraina sono la via di fuga di tante persone bisognose di aiuto. Mentre la processione sale lenta il portico di San Luca, continuano ad arrivare profughi in Italia. Quasi quarantamila, per metà minori. Milano, Roma, Napoli e Bologna sono le mete privilegiate di questi arrivi. Molte di queste mamme hanno parenti che lavorano qui, hanno un indirizzo in tasca. Moltissimi sono accolti nelle strutture predisposte dalle Prefetture. La rete delle parrocchie, le Caritas diocesane e parrocchiali, i Comuni, insieme alle Comunità greco-cattoliche e ortodosse e alle Associazioni degli Immigrati si scambiano costantemente informazioni sugli arrivi e sulle necessità alle quali fare fronte.