Sabato 2 aprile 2022, nel giorno della partecipazione della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina all'iniziativa quaresimale del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa, nella Cattedrale dei Santi martiri Sergio e Bacco e dell'icona di Nostra Signora di Žyrovici, il Vescovo Dionisio Lachovicz ha presieduto la Divina Liturgia per le vittime della guerra e della pandemia.
Insieme al Vescovo hanno concelebrato: il Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, Protosincello dell'Esarcato Apostolico, il Rev. Don Anibal Soutus, Direttore dell'Ufficio Giuridico e Vicario Giudiziale, il Rev. P. Genesio Viomar, OSBM, Protoarchimandrita dell'Ordine di San Basilio Magno, mons. Yaroslav Karpyak, Addetto della Congregazione per le Chiese Orientali, il Rev. Don Marco Semehen, Direttore dell'Ufficio Migrantes dell'Esarcato Apostolico e Rettore della Basilica di Santa Sofia, il Rev. P. Luis Caciano, OSBM, Rettore del Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat, il Rev. P. Bernard Pidhirnyy, OSBM, Vice-Rettore del Collegio, il Rev. P. Robert Lyseyko, OSBM, padre spirituale di questo collegio, il Rev. Don Mykhailo Palyak, cappellano della comunità ucraina di Velletri, il Rev. Don Yuriy Pavlyuk e il Rev. Don Julian Wendzilovich, studenti del Collegio of San Giosafat e il Rev. P. Giosaphat Popovych, OSBM, dal monastero dei Padri Basiliani a Roma. Erano presenti alla celebrazione anche gli studenti del Pontificio Collegio Ucraino di San Giosafat, le Suore dell'Ordine di S. Basilio Magno, le Suore Ancelle della Beata Vergine Maria, le Suore Catechiste di S. Anna e i fedeli della Cattedrale.
"Con questa Divina Liturgia partecipiamo all'Iniziativa di preghiera quaresimale del Consiglio delle Conferenze episcopali d'Europa, e oggi la Chiesa Greco-Cattolica Ucraina di tutto il mondo vi partecipa, implorando la pace e pregando per i morti a causa della guerra e pandemia", ha detto l'Esarca Apostolico.
Il Vescovo ha sottolineato che nella vita di ogni persona è presente la sofferenza e la morte, che, a suo avviso, appartengono all'essenza della vita nel mondo intero, sia della vita umana che del mondo della natura. Ha sottolineato che la causa della sofferenza nel mondo non è Dio, ma il peccato umano. Inoltre, lo stesso Figlio di Dio è venuto in questo mondo non per infliggere sofferenze all'uomo, ma, al contrario, per guarire i malati, purificare i lebbrosi, scacciare i demoni e risuscitare i morti. È venuto per cambiare il senso della sofferenza: per trasformare la maledizione in segno di salvezza. Gesù, che proclama l'amore, diventa vittima del peccato umano, soffre terribili sofferenze fisiche, psicologiche e morali. Non c'è dolore umano che Egli non ha provato. Egli è l'Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo.
Il Vescovo ha anche sottolineato che il nemico dell'uomo e tutti coloro che lo servono, siano essi individui o interi sistemi sociali, fanno esattamente il contrario. "Il diavolo, l'anticristo, il drago apocalittico sta facendo l'esatto contrario. Sta facendo la guerra, uccidendo persone innocenti, provocando un genocidio, infliggendo sofferenze incredibili, distruggendo la cultura umana e ciò che l'umanità ha costruito per anni e secoli. Papa Francesco chiama la guerra "barbaria e sacrilegio", atrocità e follia. Dice che "la guerra sta distruggendo non solo il presente ma anche il futuro della società, uccidendo i bambini, ogni secondo bambino in Ucraina è diventato un rifugiato".
Il Vescovo ha ancora sottolineato che ognuno ha il diritto morale alla protezione della propria vita e di quella dei propri amici. "Se c'è una minaccia per la mia vita, allora ho da fare una scelta: posso difendermi o scegliere di non usare la forza contro coloro che mi minacciano. Ma quando vedo una minaccia per la vita dei miei fratelli, ho l'obbligo di proteggerli. La pace di Dio deve essere costruita. Pace, non pacifismo. Dobbiamo lavorare e lottare per la vera pace, questo è il nostro compito e la nostra preghiera per oggi”, ha concluso il vescovo Dionisio.
Al termine della Divina Liturgia per la pace e per le vittime della pandemia e della guerra in Ucraina, p. Teodosio R. Hren, OSBM, ha ringraziato tutti i presenti e li ha invitati a continuare a pregare per l'Ucraina con la ferma convinzione che il male non ha l'ultima parola e che dopo la Via Crucis c'è sempre la Resurrezione.
Ufficio per le Comunicazioni dell'Esarcato Apostolico