Il pomeriggio del 13 agosto 2022 rimarrà nel cuore di tutte le persone ucraine che vivono nel territorio chiavarese.
Presso la chiesa di San Bernardino (più nota come chiesa delle Clarisse), gremita di fedeli, si è tenuta una solenne Liturgia Divina, presieduta dall’Esarca Apostolico S.E.R. Dioniso Paolo Lachovicz e dal Vescovo di Chiavari, mons. Giampio Devasini.
Con loro hanno concelebrato padre Vitaliy Tarasenko, cappellano della comunità Ucraina per Genova, Chiavari e Savona e don Stefano Traini, Direttore della Caritas diocesana.
Il coro delle ragazze ucraine, guidato da Vira Dziadus, ha animato, in modo suggestivo ed ammirevole, la solenne Liturgia che era stata preparata con cura e devozione, in onore della Madonna Assunta in Cielo.
Oltre un centinaio i fedeli presenti, tra cui molti bambini, che hanno potuto seguire la Liturgia tramite un prezioso libretto con i testi sacri trascritti nelle due lingue: dopo i suggestivi riti iniziali, è stato proclamato, in canto, il brano del Vangelo (GV 19, 25-27) nel quale Gesù, in croce, affida il discepolo Giovanni a Maria e affida sua Madre a Giovanni.
L’Esarca Dionisio ha tenuto l’omelia prima in italiano e poi in ucraino, in segno di comunione con la chiesa diocesana di Chiavari.
Tre i punti essenziali del discorso:
- Nel rito bizantino non sono previsti momenti di silenzio, perché ogni gesto della Liturgia Divina è accompagnato dal canto del sacerdote e dell’assemblea. Tramite il canto rendiamo gloria a Dio. Non c’è l’accompagnamento di strumenti musicali, ma solo la voce che, nel canto, eleva lo spirito.
- Nella festività della Madonna Assunta in cielo, si celebra il privilegio che Dio ha concesso a Maria di non morire: unica creatura che non ha subito la morte perché, pronunciando il “Sì” all’annuncio dell’Angelo, ha dato alla luce il Figlio di Dio, Gesù.
- La guerra che ha colpito e continua a seminare dolore e morte in Ucraina è ingiustificata ed è sacrilega, perché non solo uccide uomini, donne, bambini ma vuol eliminare un popolo, come un genocidio. Per questo, preghiamo per la pace e sosteniamo Papa Francesco nell’impegno evangelico per ritrovare la via della pace, nella giustizia e nella verità.
Al termine della Divina Liturgia, ha preso la parola monsignor Giampio, vescovo diocesano di Chiavari, che ha ringraziato la comunità ucraina per la testimonianza di bene che sta offrendo in questi difficilissimi mesi, dall’inizio della guerra, lo scorso 24 febbraio; l’accoglienza, l’ospitalità, la condivisione, lo spirito di servizio e la partecipazione sono un esempio per tutti perché sono il segno distintivo dell’essere cristiani: l’amore e l’aiuto reciproco.
Accorato e commosso l’intervento del padre Vitaliy che ha offerto la propria testimonianza vissuta in questi mesi, dall’inizio della guerra: la sua missione di cappellano si è trasformata in punto di riferimento e sostegno morale per gli Ucraini residenti in Liguria: ogni giorno è cresciuta la domanda di aiuti, di ospitalità, di conforto umano ed economico.
Le tentazioni della stanchezza, dello sconforto e della solitudine sono state sconfitte dalla vicinanza di tante persone, di tante associazioni, di tanti volontari.
La Visita Pastorale dell’Esarca Dioniso è un onore per Chiavari, ma soprattutto rende visibile l’unità dei fedeli cattolici di rito bizantino in Italia; la presenza del Vescovo Giampio, sempre al fianco della Comunità Ucraina, sono segni che confermano la volontà di operare insieme. Ha concluso padre Vitaliy: “perché da soli non valiamo niente, mentre uniti possiamo essere forti. Dobbiamo continuare l’esperienza di fratelli in Cristo, concretamente”.
In segno di amicizia, l’Esarca ha fatto dono al Vescovo Giampio di una medaglia per l’Ucraina di papa Francesco.
La medaglia, sul dritto, raffigura una colomba con un ramo d’ulivo e alcuni passi della preghiera recitata da papa Francesco lo scorso 16 marzo: “Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi”.
Voluta da papa Francesco per aiutare le popolazioni dell’Ucraina, la medaglia, sul rovescio, raffigura una famiglia di sole donne in fuga dalla guerra, con i palazzi distrutti dai bombardamenti e il terreno intorno ricoperto di macerie.
Il vescovo Giampio ha fatto omaggio all’Esarca di un libro dedicato alla figura di un sacerdote chiavarese, don Agostino Dellepiane, che ha vissuto secondo lo spirito di Cristo, facendosi servo, in povertà, obbedienza e carità: interprete coraggioso del Concilio Vaticano II, cinquant’anni fa creava la chiesa più alta della Liguria, dedicata alla Madonna, Regina del Creato.
Dopo questo scambio affettuoso di doni e di confidenze pastorali e umane, la Comunità Ucraina ha voluto esprimere un grazie particolare alle persone e alle associazioni che si sono dimostrate vicine, in modo concreto, in questi mesi di particolare dolore e bisogno: attestati di riconoscenza sono stati consegnati alla Caritas diocesana, alla Protezione Civile di Chiavari, alla Croce Rossa di Lavagna, al Villaggio del Ragazzo.
Secondo la tradizione e la familiarità Ucraina, il pomeriggio si è concluso con le foto ricordo, tra tanti sorrisi e promesse di “arrivederci presto” con il Vescovo e l’Esarca; e, sebbene la maggior parte delle persone presenti alla cerimonia, abbiano dovuto raggiungere i posti di lavoro, c’è stato anche uno spazio gradevolissimo per assaggiare e apprezzare alcuni piatti, preparati con amore, tipici della cucina ucraina: un modo per stare insieme, conoscersi e gustare il piacere della compagnia.
Comunicato da: Pierluigi Pezzi