Il 14 settembre, festa dell'Esaltazione della Santa Croce del Signore, su invito del Consiglio delle Conferenze Episcopali d'Europa, le diocesi cattoliche del continente si sono unite in preghiera per la pace in Ucraina. Anche le comunità ucraine in Italia hanno aderito all'iniziativa su invito dell'Esarca Apostolico S.E. Dionisio Lachovicz. In diverse città i fedeli ucraini hanno preso parte ad eventi di preghiera, dedicando tempo all'unità nella preghiera comune.
In particolare, nella Chiesa Cattedrale a Roma, il Vescovo Dionisio ha celebrato la Divina Liturgia, nella quale ha sottolineato l'importanza della croce nella vita spirituale. ”Non dobbiamo cercare le croci per noi stessi - ha detto -, ma quando il Signore Dio ci manda una croce, non dobbiamo scappare da essa, ma portarla con fiducia in Lui e senza lamentele”.
Dopo la Liturgia, è stata pronunciata la preghiera per la pace di Papa Francesco: «Ora, Signore, aiutaci Tu! Donaci Tu la pace, insegnaci Tu la pace, guidaci Tu verso la pace. Apri i nostri occhi – esorta papa Francesco – e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “mai più la guerra!”; “con la guerra tutto è distrutto!”. Infondi in noi il coraggio di compiere gesti concreti per costruire la pace. Signore, Dio di Abramo e dei Profeti, Dio Amore che ci hai creati e ci chiami a vivere da fratelli, donaci la forza per essere ogni giorno artigiani della pace; donaci la capacità di guardare con benevolenza tutti i fratelli che incontriamo sul nostro cammino».
La preghiera è proseguita con il Moleben alla Santissima Madre di Dio, durante il quale, su invito del Vescovo Dionisio, si è svolta in silenzio una preghiera di adorazione dell'Eucaristia di 15 minuti.
Al termine della preghiera, il Protosincello dell’Esarcato, il Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, ha ringraziato i fedeli per la loro partecipazione, sottolineando che, seguendo l'esempio del Mosè dell'Antico Testamento, dobbiamo alzare le mani al Signore in preghiera, sostenendo in tal modo i nostri difensori: ”Proprio come il popolo d'Israele sconfisse gli Amalechiti nel deserto quando Mosè alzò le mani in preghiera, così noi siamo chiamati a sostenere gli sforzi eroici dei nostri difensori con le nostre preghiere, con la fede che il male sarà sconfitto, perché dopo l'oscurità viene sempre la luce”.
Ufficio per le Comunicazioni dell'Esarcato Apostolico