”Che grande dono è appartenere alla Chiesa Cattolica: ovunque tu vada, ovunque ti porti la vita o il lavoro, dappertutto c'è l'opportunità di partecipare alla Divina Liturgia, confessarsi, ricevere la Сomunione.
Anche nell'Esarcato Apostolico, che si estende su tutto il territorio italiano e conta 170 comunità, i nostri fedeli, ovunque vadano, trovano sempre un sacerdote e una chiesa; avendo percorso pochi o al massimo qualche decina di chilometri, hanno l'opportunità di pregare nel loro rito nativo, nella loro lingua madre”.
Con queste parole, martedì 17 gennaio, il Protosincello dell'Esarcato Apostolico, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, ha esordito a Chiavari, dove è arrivato su invito del sacerdote locale, Rev. Don Vitaliy Tarasenko, nell'ambito di una visita alla Curia dell'Arcidiocesi di Genova.
”Oggi, essendomi recato a Genova per un incontro di lavoro, all’occasione ho accolto con piacere l'invito di don Vitaliy e lo ringrazio per l'opportunità di pregare con voi, per poter ringraziare Dio di tutto e trasmettervi i saluti del nostro Vescovo Dionisio, che vi ricorda sempre e prega”.
Durante l'omelia, il Padre Protosincello ha invitato i fedeli a riflettere sull'importanza di ascoltare la voce di Dio e di prendere a cuore le parole del Vangelo di Cristo, sull'esempio di sant'Antonio l'Abate, del quale la Chiesa celebra la memoria in questo giorno: “oggi celebriamo il giorno di Sant'Antonio, che è anche chiamato il fondatore della vita monastica; era una persona speciale che ha compiuto una missione molto importante nella sua vita, ma che, come dobbiamo ricordare, è iniziata con l'ascolto della parola di Dio”.
Padre Teodosio ha sottolineato che ”è importante per noi renderci conto che tutto nella vita cristiana inizia con l'ascolto. Secondo l'apostolo Paolo, anche la fede di una persona viene dall’ascolto”. Quest’ascolto, dovrebbe avvenire nella nostra vita quotidiana, quindi non dovremmo aspettare qualche occasione speciale perché il Signore parli.
”Molto spesso pensiamo che Dio debba parlarci in qualche modo speciale, forse che l'Arcangelo Gabriele debba scendere dal cielo per indicare i nostri problemi, le nostre colpe, i fallimenti, i peccati. A volte aspettiamo qualche segno molto speciale da Dio, ma Egli vuole che apriamo i nostri cuori ogni giorno, per sintonizzare la nostra "antenna" spirituale per ascoltare il Signore.
Dio ci parla in modi diversi: quando veniamo in chiesa, quando leggiamo un brano del Vangelo. Il Signore Dio ci parla attraverso le pagine delle Sacre Scritture, per mezzo di un sacerdote, di un catechista o anche di un buon amico, ed è importante per noi essere attenti e cercare sempre di ascoltarlo nelle circostanze del nostro presente”, ha concluso il Protosincello dell'Esarcato Apostolico.
Ufficio per le Comunicazioni dell'Esarcato Apostolico