Sabato 21 gennaio, dopo aver partecipato alla Liturgia con l'ordinazione del nuovo Vescovo della Diocesi di Rieti, il Protosincello dell'Esarcato Apostolico, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, ha effettuato una visita pastorale alla comunità ucraina dell'Aquila. La comunità ucraina locale è una delle più giovani dell'Esarcato, perché dopo un lungo periodo di pausa dovuto al terremoto del 2009 e alla pandemia del coronavirus, in essa sono riprese le Divine Liturgie settimanali solo durante le vacanze pasquali dello scorso anno, quando il Vescovo Dionisio Lachovicz ha affidato la cura pastorale della comunità al Direttore dell'Ufficio per le Comunicazioni Rev. Don Rostyslav Hadada.
Nella chiesa di S. Bernardino, dove ogni sabato la comunità ucraina si riunisce per la preghiera, P. Teodosio ha amministrato ai fedeli il Sacramento della Confessione ed ha presieduto la Divina Liturgia. Riflettendo sull'importanza dell'ascolto e della lettura delle Sacre Scritture, in occasione della domenica della Parola di Dio, il celebrante ha notato:
“Molto spesso pensiamo che la Parola di Dio, che il Signore ci trasmette, dobbiamo riceverla in circostanze straordinarie, come, ad esempio, per mezzo di un angelo. Dio invece ce la dona ogni giorno in modo molto semplice: tramite un sacerdote, la lettura quotidiana delle Sacre Scritture, per la vita cristiana del nostro amico o parente. Abbiamo appena ascoltato il brano evangelico di Zaccheo, attraverso il quale il Signore vuole parlare anche a ciascuno di noi. Ogni anno lo sentiamo, ma ogni anno il Signore vuole dirci qualcosa di diverso, qualcosa di speciale”.
P. Teodosio ha sottolineato che la lettura della Parola di Dio dovrebbe incoraggiare una persona a cercare incontri personali sempre più frequenti con il Signore nelle varie circostanze che Egli offre, seguendo l'esempio di Zaccheo del Vangelo di Luca:
“Quando stavo rileggendo questo brano biblico - ha detto - mi ha colpito il fatto che Zaccheo non ha paura che la gente rida di lui; anche se occupa una posizione elevata come capo dei pubblicani nella città di Gerico, non ha paura di apparire ridicolo agli occhi degli altri, decidendo di salire su un albero per vedere Gesù Cristo, per incontrare il Signore”.
Secondo il celebrante, ogni cristiano è chiamato a tale coraggio: ”Oggi il Signore rivolge a ciascuno di noi il seguente invito:
"Incontriamoci. Incontriamoci nel tempio, incontrami nella preghiera, incontrami nella Confessione". Quante persone Gesù Cristo non ha incontrato nell'Eucaristia perché non si Confessano? A volte i cristiani del XXI secolo percepiscono la preghiera e la Confessione come qualcosa di arcaico, antiquato, museale. Un credente moderno pensa spesso: ”Voglio farmi il segno della croce vicino alla chiesa e la gente riderà di me; voglio confessarmi e ancora la paura di essere ridicolizzato mi blocca”.
”Tuttavia, l'esempio di Zaccheo, un uomo che non ha paura di ciò che gli altri penseranno o diranno di lui, un uomo che vuole incontrare Gesù Cristo nella sua vita e va verso questa meta, dovrebbe incoraggiarci oggi perché anche noi, come lui, facciamo il massimo affinché i nostri incontri con il Signore siano più frequenti e sinceri, tali da cambiarci”, questo ha augurato in conclusione il Padre Protosincello.
Dopo la Liturgia, P. Teodosio ha parlato ai fedeli della storia dell'Esarcato Apostolico e delle numerose iniziative caritative che gli ucraini in Italia, insieme ai loro sacerdoti, stanno svolgendo per aiutare l'Ucraina.
Infine, don Rostyslav Hadada, il sacerdote della comunità, ha ringraziato il Padre Protosincello per la visita, per il fatto che “dà agli ucraini dell'Aquila l'opportunità di sentirsi parte della grande famiglia cristiana ucraina in Italia” e gli ha augurato buona salute e la benedizione di Dio per l'ulteriore servizio ai fedeli ucraini dell'Esarcato Apostolico.
Ufficio per le Comunicazioni dell'Esarcato Apostolico