La Settimana di preghiera per l'Ucraina a Roma è iniziata con la Messa, il 21 febbraio, nella Basilica di Sant'Andrea della Valle a Roma. Tale settimana, in occasione del triste evento del primo anniversario dell'ingiusta aggressione russa contro l'Ucraina, è stata promossa dall'Ambasciata dell'Ucraina presso la Santa Sede e dal Sovrano Ordine di Malta in collaborazione con l'Esarcato Apostolico per i cattolici ucraini di rito bizantino in Italia.
La celebrazione è stata presieduta da Sua Ecc.za l'Arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per le Relazioni Estere della Segreteria di Stato della Santa Sede, con la partecipazione del Vescovo Dionisio Lachovicz, Esarca Apostolico, del Protosincello Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, del Rev. P. Ilya Bronovskyy, OSBM, Vicario Generale dell'Ordine Basiliano di San Giosafat, del Rev. Don Ihor Stus, Protopresbitero del Distretto Pastorale di Napoli, di clero e fedeli dell’Esarcato e di rappresentanti delle Ambasciate a Roma, nonché dell'Ambasciatore dell'Ucraina presso la Santa Sede e del Sovrano Ordine di Malta Sig. Andriy Yurash.
Durante l’omelia, dopo la lettura del Vangelo, il Segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali ha espresso profondo dolore, invitando a leggere gli avvenimenti storici alla luce della Parola di Dio. L'arcivescovo Paul Richard Gallagher ha definito la guerra in Ucraina ”un triste evento che non ci saremmo mai aspettati di vivere”. Ha proposto di guardare alla guerra non ”alla luce di notizie sempre più allarmanti provenienti dal fronte nella prospettiva degli scenari politico-militari che si delineano di continuo”, né di sforzi diplomatici ”che ancora non sembrano in grado di spezzare il circolo vizioso della violenza”, ma a guardarla in relazione ”alla Parola di Dio, che è sempre attuale”, che illumina ”la lettura di ogni avvenimento della storia” e che indica ”la strada giusta in ogni situazione della vita”. Ha affermato che “la vocazione fondamentale di ognuno” è “servire il Signore, cioè stabilire un rapporto con Lui”, aggiungendo che “non è facile intendere il nostro rapporto con Dio come servizio”, e chiarendo che “servire Dio non significa diventate suoi schiavi".
Al termine dell'omelia, ha chiesto di pregare Dio per la “conversione dei cuori, perché il mondo torni a camminare sulle vie della pace” e ha affidato all'intercessione della Madre di Dio “l'amata Ucraina e le sue carissime persone” con la ”Preghiera” del poeta Taras Shevchenko.
Durante la celebrazione la Preghiera dei fedeli è stata pronunciata in lingua italiana e ucraina, quest’ultima dai parlamentari ucraini.
Al termine della preghiera, il signor Andrii Yurash ha ringraziato tutti i presenti per le preghiere per l'Ucraina: ”Gli ucraini siamo grati per tutto l'aiuto che riceviamo, mezzi, finanziamenti, decisioni politiche, aiuti umanitari e aiuto ai rifugiati che hanno trovato accoglienza oggi in molti paesi del mondo. Gli ucraini sono anche molto grati per le preghiere di Papa Francesco, così come per le preghiere effuse in tutte le Sante Messe, sia nella Città Eterna che in altre parti del mondo”. Ha aggiunto che la preghiera congiunta ”aiuterà a sopravvivere a tutte le sfide della guerra e a diventare ancora più credenti dopo la nostra vittoria”.
L'alto funzionario ha infine ringraziato l'Arcivescovo Paul Richard Gallagher e i parlamentari ucraini per aver attuato con successo l'iniziativa del “Gruppo di amicizia tra Ucraina e Santa Sede”. Ha concluso dicendo: ”crediamo che questa forma di cooperazione porterà risultati importanti e darà l'opportunità di essere più vicini all’Ucraina”.
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico