”Perdono, riconciliazione e superamento dei conflitti”, una Giornata di studio con questo titolo si è tenuta il 16 marzo 2023 nell'aula magna ”Papa Benedetto XVI” della Pontificia Università Urbaniana a Roma. Gli organizzatori hanno spiegato lo scopo dell'evento: “A partire dalla situazione di conflitto che sta coinvolgendo l’Europa e i cristiani d’Europa, specie quelli di tradizione bizantina, la nostra Facoltà di Teologia, con la propria Sezione Orientale, intende proporre una riflessione teologica sul valore inestimabile del perdono e della riconciliazione quale via privilegiata per giungere alla pacificazione tra tutti i popoli, e il ruolo primario che le Chiese Cattoliche Orientali hanno in questo importante cammino di rappacificazione”.
Tra gli ospiti e relatori: il Prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, Sua Ecc. Mons. Claudio Gugerotti, l’Esarca Apostolico in Grecia Sua Ecc. Manuel Nin, il parroco della parrocchia cattolica romana di Kyiv, P. Pavlo Vyshkovskyi, OMI, e professori dell'università. Il convegno è stato moderato dal Protosincello dell'Esarcato Apostolico, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, che è anche Professore invitato presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Urbaniana, Professore presso la Facoltà di Diritto Canonico del Pontificio Istituto Orientale e la Pontificia Università San Tommaso d'Aquino (Angelicum).
Durante il convegno è stata presentata un'analisi del tema del perdono e della riconciliazione secondo la visione biblica e l'insegnamento dei Padri Orientali. I partecipanti sono stati inoltre informati sulla missione ecumenica dell'UGCC e sull'esperienza di riconciliazione nella storia dell'Esarcato Apostolico in Grecia.
La parola conclusiva è stata data da P. Teodosio R. Hren, OSBM. Rivolgendosi al pubblico, ha osservato: ”Essendo ucraino non posso non ricordare la feroce guerra, che hanno causato i russi in Ucraina e che sta distruggendo migliaia di vite umane ogni giorno. Questa realtà invita anche il mondo accademico a dare il proprio contributo: ad esaminare e indicare le vie che portano alla pace giusta, non quella ad ogni costo, che nega la dignità e la libertà della persona umana”.
Secondo lui, la riconciliazione sacramentale implica “come uno dei momenti principali, il pentimento della persona e l’atto di dolore che dimostra il sentimento profondo del penitente di voler cambiare la propria vita e riparare il male procurato, se ciò è possibile”. Nella riconciliazione delle persone o dei popoli interi dovrebbe avvenire lo stesso?”. P. Teodosio ha fatto una domanda retorica: ”l’aggressore, il reo che calpesta, oltre i diritti internazionali, i diritti fondamentali della persona umana, per ottenere il perdono e per poter riconciliarsi con la vittima dovrebbe sperimentare il previo pentimento personale ed essere disposto a riparare il male procurato?”.
Secondo il padre Protosincello, perché ciò avvenga, la società moderna ha bisogno di Dio con la sua grazia, che trasforma anche i cuori più induriti. ”Cari presenti, dalla Sacra Scrittura, attraversando i Padri Orientali e toccando le vicende ecumeniche e pastorali del tempo odierno, siamo arrivati a constatare che la nostra società mondiale ha bisogno della medicina divina per poter ritornare al rispetto di un'altra persona, della sua dignità e dei suoi diritti fondamentali, inclusa la libertà, alla convivenza pacifica, a vedere nella persona accanto un fratello o una sorella”, ha concluso il Protosincello dell'Esarcato.
Ufficio per le Comunicazioni dell'Esarcato Apostolico