”Per un cristiano di oggi, il santo grande martire Giorgio è un esempio di resistenza e lealtà a Gesù Cristo. L'autoconsacrazione di questo guerriero cristiano, soprattutto nel nostro tempo di prova della guerra, dovrebbe ispirare ciascuno di noi ad andare oltre se stesso, testimoniando cosa significa essere un vero cristiano oggi, nelle difficili circostanze della vita. Del resto è facile credere quando tutto nella vita è semplice e senza eccessive prove, ma il vero amore per il Signore è messo alla prova nel fuoco delle difficoltà e dei pericoli”. Lo ha sottolineato il Protosincello dell'Esarcato Apostolico, Rev. P. Teodosio R. Hren, OSBM, il 23 aprile, durante la Divina Liturgia in occasione della festa del patrono nella comunità ucraina di Reggio Emilia, invitato dal cappellano, Rev. Don Mykhailo Khromyanchuk. Alla funzione era presente anche il Rev. Don Andriy Matskiv, sacerdote delle comunità delle città di Parma, Piacenza, Portomaggiore e Correggio, che ha officiato ai fedeli il Sacramento della Confessione.
Nell’omelia p. Teodosio ha fatto una riflessione sulla figura di San Giorgio, collegando la storia della sua vita eroica con la lettura del Vangelo sulle donne portatrici di mirra. ”Indubbiamente, anche il percorso di vita di San Giorgio non è stato privo di donne portatrici di mirra, cioè quelle donne che gli hanno dato il dono della fede in Gesù, che lo hanno rafforzato con la loro preghiera e il tranquillo esempio della vita quotidiana”.
Le donne portatrici di mirra, secondo p. Teodosio, sono maestre di speranza per ogni cristiano che ha un grande desiderio di servire Dio, nonostante vari ostacoli. Ha detto: ”Pensando al racconto evangelico delle donne onorate di essere le prime a conoscere il miracolo della Risurrezione di Gesù, mi vengono in mente le parole della nostra connazionale Lesya Ukrainka: "Contra spem spero". Quanto doveva essere forte l'amore di quelle donne per il Salvatore! Tanto che decisero di andare al suo sepolcro, nonostante tutti gli ostacoli che conoscevano in anticipo, cioè le guardie del sepolcro, la pietra pesante all'ingresso del luogo di sepoltura, così come la stessa morte di Gesù”.
A loro somigliano oggi tante donne, che nelle loro famiglie e nei luoghi di lavoro trasmettono la loro fede nel Cristo risorto. ”Queste donne-eroine, come molte donne ucraine oggi, compiono grandi imprese senza clamore e pubblicità, seguono con fiducia e perseveranza la via della gentilezza, della verità e dell'amore, cioè la via cristiana, trasmettendo la fede e l'insegnamento su Gesù risorto ai loro figli e nipoti”, ha sottolineato p. Teodosio.
Dopo il servizio, il Padre Protosincello ha ringraziato don Andrii Matskiv per aver officiato ai fedeli il Sacramento della Confessione. Si è congratulato anche con i fedeli della comunità e con don Mykhailo Khromyanchuk, ringraziandolo per il suo lungo e zelante servizio e augurando che ”il santo grande martire Giorgio sia per ogni ucraino un esempio di vera impresa cristiana e amore per gli altri, perché ha mostrato con la sua vita che la santità richiede perseveranza, incoraggiando grandi opere buone per amore di Gesù Cristo e del suo prossimo”.
Ufficio per le Comunicazioni dell’Esarcato Apostolico